Annunciati i vincitori della seconda edizione del Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee

Sabato 30 novembre nel corso del vernissage della mostra collettiva dei finalisti sono stati annunciati alla stampa e al pubblico i vincitori ed i menzionati della Seconda edizione del Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee.
A vincere la sezione “Arte emergente” è stato l’artista Luca De Angelis con il dipinto Esploratori (2013). Il lavoro travalica i limiti della figurazione realistica: le immagini che De Angelis trae generalmente dal web hanno un sapore vernacolare e documentativo, prive di un valore estetico compiuto; fermi immagine di una memoria collettiva che trascolora sempre più di fronte al sovraffollamento iconico della nostra società, in continua generazione di nuovi significati e significanti. Luca De Angelis ricrea l’immagine sulla sua tela e impone una dilatazione dei tempi di osservazione creando una stratificazione dei significati, un gioco di dubbi: grazie all’architettura del dipinto e ad un uso disturbante dei cromatismi il grande elemento naturale posto al centro dell’opera diventa misterioso mettendo in crisi la certezza originaria della descrizione di una semplice uscita di alcuni esploratori. Riccardo Giacconi ha ottenuto la menzione della giuria con l’opera Quello che non c’è (#3) del 2012, video che ragiona sulle strategie del linguaggio creando un cortocircuito percettivo tra la sobrietà della scena e la recitazione di indovinelli popolari. L’altra menzione va a Graziano Folata per il lavoro SlowDistance del 2013, un’immagine dalla semplicità disarmante che rivela una natura riflessiva e ironica.
È il lavoro Il bosco bianco (2012) di Silvia Camporesi ad aver vinto la sezione dedicata alla “Fotografia contemporanea”. Lo scatto è un omaggio al regista Michelangelo Antonioni. Siamo di fronte a un paesaggio che è chiaramente giocato su un sottile equilibrio tra realtà e finzione in un clima sospeso e atemporale; il nostro sguardo si perde nell’estetica di questo sfoggio apparentemente naturale che è una sapiente ricostruzione di una scena mai girata dal grande cineasta: durante le riprese del film Deserto rosso venne verniciata di bianco una pineta, ma a causa del sole e della rugiada il colore si dissolse rendendo impossibile realizzare quella scena. La Camporesi così facendo dà vita a quello che Antonioni avrebbe voluto ma le circostanze hanno impedito e di colpo l’immagine, che poteva apparire un archetipo senza una collocazione precisa, apre un varco all’interno dell’immaginario del regista. Lo scatto è uno dei tasselli del ciclo Qualche volta, la notte composto da fotografie e un video che  dialogano tra loro per creare una narrazione e una riflessione corale. In questa sezione la menzione della giuria è andata a THE ICE MONOLITH (2013) di Stefano Cagol, progetto nato per il Padiglione delle Maldive dell’ultima Biennale di Venezia; un lavoro di stringente attualità che attraverso la metafora di un blocco di ghiaccio che lentamente si scioglie nella città lagunare fa riflettere senza retorica sui cambiamenti globali che stanno colpendo il pianeta. La seconda menzione ha voluto segnalare il lavoro Persona (2013) di Fabio Sandri: un’immagine derivante dalla stratificazione delle sequenze del noto film di Bergman in cui la fusione dei volti dei personaggi  sembra rimandare alla relazione psicologica che si innesca tra i protagonisti della pellicola.
I vincitori hanno ricevuto un premio acquisto e i loro lavori sono entrati a far parte della collezione della Fondazione Francesco Fabbri Onlus, che li custodirà a Casa Fabbri, il centro residenziale inaugurato l’anno scorso e da allora teatro di numerosi eventi. I lavori finalisti rimarranno esposti fino al 22 dicembre nella mostra collettiva di Villa Brandolini, curata da Carlo Sala. La rassegna si muove secondo direttrici ibride e plurali, spaziando dalla fotografia alla pittura, dalla video-arte all’installazione. Un percorso che presenta vari stimoli e varie modalità di rappresentare un presente sempre più complesso e stratificato. Con la realizzazione del Premio, la Fondazione Francesco Fabbri continua il suo impegno nella valorizzazione dei linguaggi del contemporaneo per promuovere i processi di carattere innovativo, intercettando il pensiero e le creazioni che rappresentano le eccellenze del presente. I lavori esposti nella mostra collettiva e quelli premiati rappresentano uno spaccato sulle migliori tendenze internazionali del panorama visivo odierno.
Tratto dal C.S.

Villa Brandolini, Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso), Piazza Libertà n°7.
30 novembre – 22 dicembre 2012. Inaugurazione e premiazione: sabato 30 novembre, ore 17.30.
Orari di apertura: venerdì e sabato 16.00-19.00; domenica 10.00-12.00 e 16.00-19.00. Ingresso libero.
Per Info: www.fondazionefrancescofabbri.it; premio@fondazionefrancescofabbri.it

Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee
a cura di Carlo Sala
Il Premio è promosso dalla Fondazione Francesco Fabbri e reso possibile grazie al supporto della Famiglia Fabbri e la collaborazione del Comune di Pieve di Soligo. E’ patrocinato da FIAF (Federazione Italiana Associazioni fotografiche) e GAI (giovani artisti italiani), con il supporto di TRA (Treviso Ricerca Arte), Enzimi e Landscape Stories. Il Premio è inserito nel palinsesto regionale RetEventi Cultura Veneto 2013 per la Provincia di Treviso.
La composizione delle Giurie del Premio ha potuto annoverare autorevoli critici d’arte e curatori: per la sezione “Arte Emergente” Antonio ArévaloAndrea BruciatiStefano Coletto e Martina Cavallarin; per la sezione “Fotografia contemporanea”  Filippo MaggiaLuca PanaroRoberta Valtorta e Francesco Zanot, con la partecipazione ad entrambe di Carlo Sala, curatore del Premio.

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